Villino Anni 50


Il progetto consiste nella ristrutturazione e ampliamento di un villino costruito negli anni ’50.
A mio avviso questo progetto potrebbe essere interpretato come un nuovo modo di abitare a partire da trasformazioni di tipologie abitative tradizionali.

Villino anni 50 - Tavola 1
Villino anni 50 – Tavola 1


La preesistente costruzione viene, infatti, mantenuta integra nei suoi caratteri morfologici e tipologici originari, ma modificata internamente per renderla compatibile e funzionale all’esigenza di attualizzarne le modalità di fruizione.
L’articolazione planimetrica, quindi, registra le trasformazioni culturali e d’uso della società contemporanea riassunte nelle nuove necessità espresse dalla committenza di far convivere esigenze diverse all’interno di uno spazio limitato e predefinito, integrate da un nuovo volume edilizio in ampliamento.


La necessità di sposare vecchio e nuovo, origina un organismo architettonico ibrido, costituito da due parti linguisticamente diverse; una tradizionale, l’altra moderna non tanto nell’uso dei materiali impiegati quanto nell’articolazione degli spazi interni e nelle modalità di relazionarsi con il luogo. Infatti, la sua forma curvilinea e oblunga rastremata all’estremità prossima alla strada, risponde pienamente all’esigenza di dar forma ad uno spazio interno dinamico, flessibile, articolato senza soluzione di continuità coerentemente all’idea moderna di abitare lo spazio domestico.

Villino anni 50 - Tavola 2
Villino anni 50 – Tavola 2


A questo proposito, emblematica appare la scelta strategica di collocare un camino passante a cavallo tra il soggiorno e la zona pranzo e di sfruttare la differenza di quota creata dalla giustapposizione delle parti in cui il dislivello è trasformato in un dispositivo compositivo che ne esalta la complementarità; piano terra (nuovo) e piano rialzato (esistente) infatti, dialogano grazie ad una scala interna che li mette in comunicazione creando una sorta di affaccio aperto sul soggiorno.


Esternamente il rapporto tra il vecchio e il nuovo è mediato da un piccolo corpo prismatico leggermente arretrato dal corpo di fabbrica preesistente per evidenziarne l’autonomia formale. Il rivestimento in mattoni, che rimanda tanto alla vicina chiesetta della Pagana quanto alle cascine della campagna circostante interagisce con materiali e soluzioni moderni come la struttura metallica del portico o la copertura in Rheinzink. Il corpo di raccordo è rivestito di lastre di granito levigato.


Renovation and Extension of a 1950s Villa: A New Way of Living

This project involves the renovation and extension of a villa built in the 1950s. In my opinion, this project can be interpreted as a new way of living, stemming from the transformation of traditional housing typologies.
The existing structure is kept intact in its original morphological and typological characteristics, but its interior is modified to make it compatible and functional with the contemporary need to update its use. The floor plan articulation thus reflects the cultural and usage transformations of contemporary society, summarized by the client’s new need to combine different requirements within a limited and predefined space, integrated by a new extension volume.
The necessity to marry old and new creates a hybrid architectural organism, composed of two linguistically distinct parts: one traditional, the other modern – not so much in the materials used, but in the articulation of the interior spaces and the way they relate to the site. Indeed, its curvilinear and oblong shape, tapered at the end closer to the street, fully responds to the need to give form to a dynamic, flexible, and seamlessly articulated interior space, consistent with the modern idea of inhabiting domestic space.
In this regard, the strategic choice to place a pass-through fireplace straddling the living room and dining area is emblematic. Furthermore, the elevation difference created by the juxtaposition of the parts is exploited, transforming the split level into a compositional device that enhances their complementarity. The ground floor (new) and the raised ground floor (existing) communicate through an internal staircase that connects them, creating a sort of open overlook onto the living room.
Externally, the relationship between the old and the new is mediated by a small prismatic volume, slightly set back from the pre-existing building to highlight its formal autonomy. The brick cladding, which recalls both the nearby Pagana church and the farmhouses in the surrounding countryside, interacts with modern materials and solutions such as the metal structure of the portico or the Rheinzink roof. The connecting volume is clad in polished granite slabs.